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Parent Coaching: cos’è e come funziona

16 Settembre 2023

Si sente molto parlare di Coaching, Business Coaching, Mental Coaching, Parent Coaching. Ma che cos’è questo Coaching?

Il Coaching è un percorso di crescita personale all’interno del quale il coach accompagna il cliente (coachee) nello sviluppo delle sue sue potenzialità nascoste. Il Coaching si concentra sulle possibilità future e non sugli errori del passato.

Parent Coach: cosa fa?

E quindi cosa fa un Parent Coach? Ha una sola missione: accompagnare le mamme e i papà, che stanno vivendo un momento di difficoltà, nel loro percorso di crescita per diventare i genitori che vogliono essere.

Diventare genitori è una delle sfide più importanti della vita. E’ un percorso bellissimo, ma che può rivelarsi al tempo stesso estenuante e complesso. Per questo motivo, a volte, hai bisogno del sostegno di qualcuno che ti accompagni, che “ti tenga la mano ” senza giudizio alcuno. Ed è questo che fa un Parent Coach:

  • ti aiuta a trovare le strategie, le tue, che funzionano per te ed i tuoi cari al fine di raggiungere benessere ed equilibrio familiare, lavorando sull’empowerment e sulla fiducia nelle tue competenze
  • ti accompagna nella comprensione dei tuoi bisogni
  • ti aiuta a capire come poter agire e non reagire nella situazioni di complessità, acquisendo sicurezza e riconoscendoti nel tuo ruolo genitoriale

C’è un detto popolare che dice che “Essere genitore è il lavoro più difficile del mondo” e c’è tantissima verità e saggezza in questa frase. Essere genitori però non è solo un “lavoro”, ma è in primis una relazione di crescita reciproca in continua evoluzione, che richiede un grande impegno fisico ed emotivo. Quando si hanno dei piccoli da crescere è inevitabile dover ripensare alle proprie priorità, obiettivi e desideri. Ed è più facile del previsto entrare in crisi.

Ed è qui che può entrare in gioco la figura professionale del Parent Coach come ruolo di guida che ti aiuta a fronteggiare le criticità, più o meno complesse, nelle relazioni con i tuoi figli, ma senza coinvolgerli direttamente.

L’obiettivo ultimo è quello di di favorire il cambiamento positivo nelle sfide familiari che stai affrontando, aiutandoti ad acquisire fiducia e consapevolezza nelle tue competenze.

Il percorso di Parent Coaching favorisce la tua crescita come genitore, affinché tu possa ispirare quella dei tuoi figli.

Se è vero che ogni relazione è diversa, e non esiste un libretto di istruzioni, è anche vero che un professionista può fare molto per i genitori. Vede con occhi diversi la situazione e aiuta a mettere in campo le giuste competenze in ogni frangente.

Emozioni & Comunicazione Efficace

Uno dei focus del lavoro del Parent Coach sono le emozioni e l’intelligenza emotiva. Saper comprendere le tue emozioni e quelle dei tuoi figli, ti permette di osservare ciò che accade con maggiore empatia e ascolto.

Un percorso di parent coaching può offrirti gli strumenti necessari per “ascoltare” tuo figlio, armonizzare la relazione con lui, affrontare i conflitti e risolverli in modo positivo.

Un’altra area di lavoro fondamentale di un percorso di parent coaching è la comunicazione efficace. Saper ascoltare, saper domandare, capire quando e come usare le parole si apprende. Ed il Parent Coach ti accompagna in questo percorso di crescita.

Quando rivolgersi a un Parent Coach?

Ci sono varie situazioni in cui può essere utile rivolgersi a un Parent Coach. Dalla prima infanzia, quando potresti dover affrontare la famigerata fase “terrible two”, fino all’adolescenza. Sono tutti momenti necessari per la crescita dei tuoi figli, che rappresentano tappe della genitorialità difficili da gestire. Potresti subire un deprimente senso di inadeguatezza e non riuscire ad affrontarli nel modo migliore.

Ogni fase significativa nella crescita dei tuoi figli può portarti ad affrontare situazioni complicate che possono sembrarti ingestibili:

  • Emozioni travolgenti (rabbia, frustazione, tristezza, …) che possono creare situazioni di complessità
  • Litigi dovuti ad una comunicazione inefficace
  • Gestione delle routine quotidiane
  • Difficoltà a comprendere e dare spazio alle tue priorità ed emozioni

Quando noti che, nonostante i tuoi sforzi, le discussioni in famiglia sono pesanti e ripetitive, non lasciarti sconfiggere dal senso di impotenza. Non lasciare che le incomprensioni lacerino le relazioni con i tuoi figli o che il tuo orgoglio ti impedisca di trovare le soluzioni più opportune.

Nessuno di noi deve essere “riparato”, ma tutti abbiamo bisogno di essere guidati. Il Parent Coaching ti aiuta a sconfiggere la frustrazione e ti fornisce le strategie per affrontare, con proattività, i momenti difficili nella relazione con i tuoi figli. Puoi comprendere quali siano le radici dei loro comportamenti in ogni fase della crescita e agire di conseguenza.

Come genitore sei l’elemento più importante nello sviluppo dei tuoi figli. Quello che pensi, fai o credi influisce e plasma i loro comportamenti e convinzioni. Quindi, se lo stress, la rabbia, i sensi di colpa e le preoccupazioni ti attanagliano, è arrivato il momento di fare il primo passo per ritrovare la serenità che la tua famiglia merita.

Io ci sono per accompagnarti in questo percorso.

Puoi trovarmi qui: trinchillocatia@gmail.com oppure +39 347.9228927

Una precisazione dovuta

Il parent coaching non è un percorso psicologico: non si occupa di traumi del passato, ma affronta problematiche attuali, ricorrenti e transitorie, che ti impediscono di coltivare una relazione serena con i figli.

Qualora ci fossero delle situazioni pregresse che generino un’alterazione dello stato psicologico, a causa di esperienze pregresse dolore e traumatiche, è necessario rivolgersi ad uno Psicoterapeuta. E’ questa la figura con cui affrontare e risolvere problematiche che incidono nelle relazioni familiari, ma che dipendono da traumi precedenti.

Coach e psicologo sono figure che possono lavorare insieme per aiutarti a costruire il giusto atteggiamento e attingere alle risorse necessarie per risolvere i conflitti, ma operano su piani differenti. Spesso uno psicologo è anche coach.

Libri per i Piccoli

Ti voglio bene anche se…

2 Giugno 2023

La storia di un papà Maxi e del suo cucciolo Mini che pone tante domande sull’amore: chiede se il suo papà l’amerà per sempre, se l’amerà qualsiasi cosa succederà, se lo amerà anche se farà pasticci, anche se sceglierà strade diverse, …

E soprattutto? Questo amore durerà per sempre?

In bellissimo passaggio Mini chiede: “E se finisco io? E se finisci tu? Allora anche l’amore non ci sarà più? Oppure lui resiste? L’amore sempre esiste?”

Un libro dolcissimo e delicato che affronta una delle più grandi paure dei bambini (e forse anche di noi grandi…): la paura dell’abbandono e del non sentirsi amati.

Debi Gliori, “Ti voglio bene anche se…”, Edizioni Mondadori

Libri per i Piccoli

Urlo di mamma

14 Maggio 2023

“Urlo di mamma” di Jutta Bauer è un libro per ricucire l’amore.

La vita è imperfetta per eccellenza e noi con lei. Fingere di vivere in un mondo magico fatto di sola sintonia è una complessità della vita stessa.

Ben vengano le mamme ed i papà che non hanno mai un momento di destabilizzazione.

Ben vengano ancor di più le mamme ed i papà che hanno il coraggio di ammettere i propri limiti, di lavorare su se stessi e che sanno chiedere scusa.

“Urlo di mamma” è un libro sincero che parla di imperfezione, paura, senso di colpa, ma soprattutto di amore.

Libri per i Piccoli

I colori delle emozioni

16 Aprile 2023
Libro colori emozioni per bambini

In un posto magico vive un mostro dei colori, che poi così mostro in realtà non è. E’ un po’ confuso. Non capisce cosa gli stia succedendo perchè si sta colorando di tanti colori diversi che non aveva mai provato prima.

Per fortuna mostro ha un’amica speciale e preziosa, pronta ad aiutarlo, come solo gli amici sanno fare. Gli spiega che quello che sta provando sono emozioni: la felicità, la tristezza, la rabbia, la paura, la calma e l’amore.

Dando un nome ed una spiegazione ad ogni colore, mostro capisce che è normale provare tutte queste emozioni anche contrastanti fra loro, capisce che non ci sono emozioni giuste o sbagliate. E soprattutto gli diventa chiaro che non esiste una sola versione di lui, ma tante e anche molto diverse, tutte importanti e preziose.

Il bello della vita sta proprio in questo.

Questo meraviglioso libro è dell’autrice Anna Llenas. Un libro che in poche pagine prende per mano genitori e bambini aiutando a dare un nome e un significato alle emozioni.

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L’attaccamento come antidoto all’ansia da separazione

27 Agosto 2022
Ti tengo la mano

Fra pochi giorni molti bimbi inizieranno la scuola dell’infanzia. Alcuni, ancora più piccoli, inizieranno la loro avventura all’interno di asilo nido.

Si tratta di un momento importante nella loro vita: si troveranno, forse per la prima volta, lontano da casa e da visi familiari, circondati da piccoli e grandi che non conoscono. E’ una transizione importante: il passaggio da un contesto familiare ad un contesto sociale.

I piccoli non amano la separazione. E’ una condizione che li mette in allarme e le motivazioni sono ancestrali. Come indica il neuroscienziato Joseph LeDoux nel suo libro Il Cervello Emotivo: “il cervello è un sofisticato sistema di allarme che si attiva grazie alla paura per spingerci alla cautela”. La separazione quindi è percepita dai bambini come minaccia e quando il sistema di allarme si attiva ecco comparire comportamenti come agitazione, disperazione, pianto: l’obiettivo è quello tenere il genitore accanto a sè. La risposta che i bambini mettono in atto alla minaccia che percepiscono è quindi una predisposizione innata a livello cerebrale.

Ma come possiamo aiutare il bambino a sviluppare le risorse necessarie per affrontare questa ansia da separazione che è del tutto normale e fisiologica? Come scrive la counsellor clinica Deborah MacNamara nel suo libro Capire i Piccoli: ” Ci lascerà andare quando sentirà che siamo stretti a lui/lei”. Ciò che si intende qui è che quanto più il bambino avrà chiaro che noi ci prenderemo sempre cura di lui/lei e siamo e saremo il porto sicuro in cui tornerà sempre, quanto più piano piano il senso di allarme dettato dal distacco troverà pace.

E’ importante quindi lavorare affinché l’attenzione del bambino sia rivolta al legame che abbiamo con lui/lei. Deve avere molto chiaro che noi siamo stretti a lui/lei qualsiasi cosa succeda.

Le lacrime inoltre, anche se da genitori possono spaventarci, sono fondamentali: aiutano il bambino ad esprimere ciò che non riesce a descrivere a parole. Le lacrime di tristezza infatti scaturiscono quando i piccoli si trovano di fronte a qualcosa che non possono cambiare. Come adulti è importante accompagnarli in questo momento di frustrazione e dar loro la possibilità di dare libero sfogo alle lacrime. Ricevendo conforto aumentano i livelli di ossitocina, l’ormone alla base del legame di attaccamento e diminuiscono i livelli di cortisolo, l’ingrediente chimico-biologico dello stress. Quando i bambini si sentono liberi di dar libero sfogo alle loro emozioni è il segno tangibile del fatto che si fidano di noi e che sanno che con noi sono al sicuro.

Per tutto il sistema famiglia l’ingresso alla scuola materna o al nido è un’esperienza emotivamente intensa. Si tratta di un momento importante per il sistema famiglia: occorre rompere un equilibrio e crearne uno nuovo fatto di nuovi ritmi, riti e persone. E’ un momento di crescita anche per noi come genitori: stiamo affidando il nostro bene più prezioso a degli sconosciuti. Diamoci anche noi il tempo di elaborare questo passaggio.

Cosa possiamo fare per rendere il momento della separazione piano piano sempre più accettabile? Condividerò qui di seguito alcuni principi che possano fungere come ispirazione, non si tratta di istruzioni: ogni mamma e papà troverà il suo di modo. Nessuno conosce vostro figlio meglio di voi.

Alcuni spunti:

  • Alcuni giorni prima dell’ingresso a scuola, potrebbe essere utile iniziare a leggere dei libri che affrontano il tema
  • Parliamo con il piccolo delle emozioni che potrebbe provare, ma trasmettiamo fiducia nelle sue capacità di potercela fare. Ad esempio: “Quando andrai all’asilo ti mancherò e anche tu mi mancherai, ma so che ce la farai e io non vedrò l’ora di riabbracciarti!”
  • Al momento dell’ingresso, richiamiamo a noi e coccoliamo il nostro bambino guardandolo negli occhi
  • Se ha piacere, diamo al nostro bambino un oggetto che potrà servire come ponte durante la separazione: ad esempio una nostra foto da tenere in tasca, un portachiavi, un braccialetto, …
  • Salutiamo in modo amichevole la maestra/il maestro: in questo modo trasmetteremo al piccolo il messaggio che lo stiamo affidando ad una persona di cui ci fidiamo e di cui si può fidare
  • Diciamo al nostro bambino quando lo rivredremo e salutiamolo con un abbraccio o un bacio

E’ molto importante evitare di prolungare il saluto in un limbo infinito: altrimenti il bambino penserà che si tratti di un addio 😉

Ricordiamo inoltre che ogni bambino ha i suoi tempi. Non c’è un tempo giusto ed uno sbagliato. Piano piano ogni famiglia troverà la sua via.

Il mio piccolo Francesco fra poco farà anche lui il suo ingresso alla scuola dell’infanzia e io e il suo papà faremo il possibile per accompagnarlo nel migliore dei modi.

Anche il nostro Edoardo che quest’anno sarà un grande, ma che poi così grande non è, tornerà alla scuola dell’infanzia e cercheremo di accompagnarlo con tutta la delicatezza che richiede questo nuovo ingresso. Questi anni un po’ complicati non hanno aiutato ed ogni volta è un po’ un ricominciare, ma insieme ce la faremo.

Dolcissimo Edo e Franci, cercheremo di comportarci da adulti e piangeremo solo quando sarete entrati in classe, promesso 😉

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Perchè nasce questo blog

27 Agosto 2022

Vorrei iniziare questo post dicendo a te che stai leggendo e, se sei qui suppongo tu abbia a che fare con uno o più pargoli, che: “Sei il/la migliore per i tuoi bambini! Stai facendo un ottimo lavoro !”.  E sai perchè?

Perchè nessuno può essere te.

Il web pullula di video, articoli che titolano “Le 3 regole per farsi rispettare dai bambini”, “Come far dormire i bambini tutta la notte in 10 mosse”, “Le 10 regole per sopravvivere ai capricci”….e checcccos’è?! Cosa saranno mai  questi bambini? Dei piccoli tiranni indomabili :-)? Ma soprattutto il messaggio che arriva al povero genitore spaurito che naviga nel web in cerca di soluzioni è che non sia in grado di fare il suo lavoro.

E invece è importante più che mai che tutti noi genitori riacquistiamo quanto prima fiducia nelle nostre competenze. Occorre  ascoltare di più noi stessi, i nostri istinti e molto molto meno i media e azioni di marketing che spingono a farci comprare la qualunque.

La sola cosa che occorre per far crescere dei bambini sono degli adulti che si prendono cura di loro.  Come indica la Psicologa Perinatale Alessandra Bortolotti nel suo libro E se poi prende il vizio? : “La relazione di dipendenza che si crea fra genitori e figli e l’ambiente che li circonda sono più che sufficienti per l’ottimale sviluppo psicofisico dei bambini”.  E’ importante costruire una relazione con i nostri figli basata sul rispetto della loro persona, sull’ascolto dei loro bisogni, mettendo al centro i nostri bambini e le loro emozioni.

L’obiettivo e lo scopo con cui mi sto muovendo nel web non è quindi quello di entrare nell’intimità della relazione fra madre/padre e bambino, ma bensì quello di condividere informazioni sui processi di sviluppo, cercando di contribuire a far sì che ognuno possa trovare la sua soluzione, aumentando il livello di autostima e la percezione delle proprie competenze genitoriali. Sono qui per i genitori perchè da mamma mi sono resa conto quanto sia facile perdersi e perdere fiducia nelle proprie competenze. Ho anche capito che è un percorso di crescita e di sviluppo costante, che non sarà mai possibile dire di aver finito/concluso. Saremo sempre mamme e papà in progress…e questo è il bello perchè grazie ai nostri figli non smetteremo mai di imparare!